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Alitalia: i piani di Air France su Malpensa

dal corrispondente Attilio Geroni

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1 febbraio 2009

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Ecco, direi che con questo ci siamo lasciate aperte tutte le opzioni. Siamo fidanzati, l'ipotesi del matrimonio può verificarsi, ma anche quella di un'eventuale separazione. Di divorzio non si può parlare perché ancora non siamo sposati.

Che ruolo ha avuto la politica francese in questa trattativa?
A un certo punto ho espresso al mio governo l'importanza che attribuivo al progetto affinché il dossier potesse avere un esito positivo. L'ho fatto quando le trattative erano sufficientemente mature da sapere, sia dalla parte italiana che da quella francese, che cosa saremmo stati capaci di costruire assieme.

Ma ne ha parlato con il Governo o con l'Eliseo?
Diciamo con l'Esecutivo.

Ancora troppo diplomatico. A noi risulta, e l'abbiamo scritto nei mesi scorsi, che il dossier fosse stato seguito da François Perol, vicesegretario generale dell'Eliseo e consigliere di Nicolas Sarkozy per la politica industriale.
Conoscendo François Perol, che normalmente segue tutti i dossier importanti, direi che su questo aspetto non posso darle torto: in effetti ha guardato anche il nostro.

Mai incontrato Silvio Berlusconi?
No, almeno non ancora. Spero comunque di poterlo fare presto.

Nemmeno una telefonata?
No, nemmeno un coup de fil.

Proteste dei lavoratori ALitalia a roma. 13 gen 2009 ©AP/LaPresseLa risposta degli imprenditori italiani al progetto della nuova Alitalia è stata convincente? O si aspettava una mobilitazione maggiore?
Trovo che su un dossier talmente difficile e su una compagnia aerea dalla storia tormentata come Alitalia, la risposta degli imprenditori italiani sia stata rapida e positiva. Soprattutto si è espressa in un momento estremamente difficile per l'economia, in coincidenza con l'esplosione della crisi finanziaria. Che in un simile contesto - ricordo che ero a Londra a una conferenza Ubs, il giorno dopo il fallimento di Lehman Brothers - si sia potuto mettere assieme un tour de table di 850 milioni di euro, mi sembra un segnale forte di fiducia nei confronti dell'impresa. Il che non era scontato. In Francia, molti credevano che la cordata non si sarebbe mai materializzata e che dopo le prime adesioni si sarebbe assistito a fughe. A pensarci bene, tutti quegli imprenditori che tra la fine di agosto e gli inizi di settembre avevano aderito al progetto, avrebbero avuto più di una valida scusa per dire no in ottobre. E mi sembra che nella stragrande maggioranza dei casi ciò non sia accaduto.

Nei giorni scorsi avete lanciato un profit warning. Avrà un impatto sugli obiettivi di redditività della nuova Alitalia?
Diventa senz'altro più difficile andare bene in questo periodo. La nuova Alitalia, come tutte le aziende del settore, porterà i segni di questa congiuntura difficile. Quello che sta succedendo oggi a noi e a tutti gli altri concorrenti è una cosa mai vista, senza precedenti, e lavoro in questo settore da più di vent'anni.

È peggio dell'11 settembre 2001?
Nulla a che vedere, mi creda. Per utilizzare la terminologia del sismologo, la magnitudo di ciò che viviamo attualmente come industria aerea è di 3-4 volte superiore allo shock subito con gli attentati alle Torri Gemelle. La situazione è molto più difficile per il cargo poiché in questa fase la crisi colpisce per prime le aziende, i loro progetti d'investimento. Resiste meglio, invece, il traffico legato alle vacanze. Alitalia, ad esempio, che si è liberata delle attività cargo, dovrebbe risentire meno di questa situazione e mi sembra già una buona cosa.

Pioggia di aiuti statali per banche e auto. L'industria del trasporto aereo ne ha bisogno?
Credo e soprattutto spero di no.

Eppure le garanzie sui crediti all'export a favore di Airbus rappresentano una novità importante. In quanto cliente del produttore aeronautico, la nuova Alitalia potrebbe beneficiare di questo aiuto?

Credo e soprattutto spero di sì. Se non ho capito male, il problema dei banchieri che normalmente finanziano l'acquisto di aerei, è un problema di liquidità e di garanzie. I crediti erogati in questo caso dal Governo francese permetteranno di risolvere il problema della liquidità, mentre il sistema di copertura assicurativa sul credito, risolve quello del rischio. Le garanzie dello Stato permettono inoltre di ottenere degli spread creditizi molto interessanti nell'attuale congiuntura economica. Alitalia, non essendo la compagnia aerea di uno dei Paesi fondatori di Airbus, potrà beneficiarne. E di questi tempi, mi sembra decisamente una buona notizia.

  CONTINUA ...»

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